'Se alzi un muro, pensa a ciò che resta fuori', scrive Italo Calvino in uno dei suoi romanzi più celebri, Il barone rampante. Quante volte alziamo muri, nelle situazioni e negli ambiti più disparati, magari senza che ce ne sia volontà o consapevolezza? La scuola, paradossalmente, è forse uno dei contesti in cui più spesso ciò accade. Non per negligenza, né per carenza di competenze - almeno nella maggioranza dei casi - ma perché la complessità dell'universo educativo, e di una classe, è spesso difficile da afferrare, accettare, accogliere, gestire, percepire come un valore. Il problema è che, in certi casi, a restare fuori dal muro sono le opportunità di apprendimento degli allievi, il loro benessere scolastico ed extrascolastico, le loro possibilità future. La lettura e le opportunità di accesso al testo possono costituire uno dei migliori trampolini di lancio, oppure una delle maggiori barriere, verso un'educazione adeguata, verso la possibilità di partecipazione attiva nella società, verso future opportunità accademiche e professionali. Le abilità legate alla lettura, la maggiore o minore efficienza con cui l'allievo le sviluppa costituiscono anche una delle principali fonti di complessità in classe. Da qualche tempo si assiste in Ticino a una crescente attenzione verso le difficoltà e i disturbi della lettura. I docenti sono sempre più sensibili, informati e aggiornati sul tema. Ciò che ancora sfugge, tuttavia, è l'estrema eterogeneità dei profili dei 'piccoli lettori', e la reale natura delle difficoltà che possono manifestarsi in età scolare. Consideriamo, per esempio, una delle cause di tali difficoltà: la dislessia, il disturbo specifico dell'apprendimento (DSA) che impedisce l'automatizzazione della decodifica del testo scritto. Si tratta di un disturbo di origine neurobiologica; ciò non significa, tuttavia, che si manifesti in modi sempre uguali o costanti nel tempo. Ogni dislessia (o altro DSA) è diversa da ogni altra e ogni dislessia evolve nel tempo insieme all'allievo. Come ricorda Giovanni Bollea, fondatore della neuropsichiatria infantile in Italia, "i disturbi dei bambini sono disturbi che cambiano in persone che cambiano" (Bollea, 1980). I DSA possono cambiare per una molteplicità di fattori, che spaziano dalle caratteristiche cognitive ed emotive del singolo, a quelle dei contesti in cui vive, agisce, apprende: la scuola, la famiglia, gli spazi di svago e socializzazione. Riuscire a gestire a scuola questo genere di complessità significa creare le condizioni per trasformare potenziali barriere in trampolini di lancio; significa permettere a tutti gli allievi, anche a coloro che devono fare i conti con un disturbo o una difficoltà di lettura, di trarre il massimo dal luogo primariamente preposto agli apprendimenti e all'educazione.

Le difficoltà di lettura. Limiti o soglie calpestabili?

Cappa Claudia;Ferro Marcello
2021

Abstract

'Se alzi un muro, pensa a ciò che resta fuori', scrive Italo Calvino in uno dei suoi romanzi più celebri, Il barone rampante. Quante volte alziamo muri, nelle situazioni e negli ambiti più disparati, magari senza che ce ne sia volontà o consapevolezza? La scuola, paradossalmente, è forse uno dei contesti in cui più spesso ciò accade. Non per negligenza, né per carenza di competenze - almeno nella maggioranza dei casi - ma perché la complessità dell'universo educativo, e di una classe, è spesso difficile da afferrare, accettare, accogliere, gestire, percepire come un valore. Il problema è che, in certi casi, a restare fuori dal muro sono le opportunità di apprendimento degli allievi, il loro benessere scolastico ed extrascolastico, le loro possibilità future. La lettura e le opportunità di accesso al testo possono costituire uno dei migliori trampolini di lancio, oppure una delle maggiori barriere, verso un'educazione adeguata, verso la possibilità di partecipazione attiva nella società, verso future opportunità accademiche e professionali. Le abilità legate alla lettura, la maggiore o minore efficienza con cui l'allievo le sviluppa costituiscono anche una delle principali fonti di complessità in classe. Da qualche tempo si assiste in Ticino a una crescente attenzione verso le difficoltà e i disturbi della lettura. I docenti sono sempre più sensibili, informati e aggiornati sul tema. Ciò che ancora sfugge, tuttavia, è l'estrema eterogeneità dei profili dei 'piccoli lettori', e la reale natura delle difficoltà che possono manifestarsi in età scolare. Consideriamo, per esempio, una delle cause di tali difficoltà: la dislessia, il disturbo specifico dell'apprendimento (DSA) che impedisce l'automatizzazione della decodifica del testo scritto. Si tratta di un disturbo di origine neurobiologica; ciò non significa, tuttavia, che si manifesti in modi sempre uguali o costanti nel tempo. Ogni dislessia (o altro DSA) è diversa da ogni altra e ogni dislessia evolve nel tempo insieme all'allievo. Come ricorda Giovanni Bollea, fondatore della neuropsichiatria infantile in Italia, "i disturbi dei bambini sono disturbi che cambiano in persone che cambiano" (Bollea, 1980). I DSA possono cambiare per una molteplicità di fattori, che spaziano dalle caratteristiche cognitive ed emotive del singolo, a quelle dei contesti in cui vive, agisce, apprende: la scuola, la famiglia, gli spazi di svago e socializzazione. Riuscire a gestire a scuola questo genere di complessità significa creare le condizioni per trasformare potenziali barriere in trampolini di lancio; significa permettere a tutti gli allievi, anche a coloro che devono fare i conti con un disturbo o una difficoltà di lettura, di trarre il massimo dal luogo primariamente preposto agli apprendimenti e all'educazione.
Campo DC Valore Lingua
dc.authority.orgunit Istituto di Fisiologia Clinica - IFC -
dc.authority.orgunit Istituto di linguistica computazionale "Antonio Zampolli" - ILC -
dc.authority.people Giulivi Sara it
dc.authority.people Cappa Claudia it
dc.authority.people Ferro Marcello it
dc.collection.id.s 8c50ea44-be95-498f-946e-7bb5bd666b7c *
dc.collection.name 02.01 Contributo in volume (Capitolo o Saggio) *
dc.contributor.appartenenza Istituto di Fisiologia Clinica - IFC *
dc.contributor.appartenenza Istituto di linguistica computazionale "Antonio Zampolli" - ILC *
dc.contributor.appartenenza.mi 885 *
dc.contributor.appartenenza.mi 918 *
dc.date.accessioned 2024/02/21 09:50:56 -
dc.date.available 2024/02/21 09:50:56 -
dc.date.issued 2021 -
dc.description.abstractita 'Se alzi un muro, pensa a ciò che resta fuori', scrive Italo Calvino in uno dei suoi romanzi più celebri, Il barone rampante. Quante volte alziamo muri, nelle situazioni e negli ambiti più disparati, magari senza che ce ne sia volontà o consapevolezza? La scuola, paradossalmente, è forse uno dei contesti in cui più spesso ciò accade. Non per negligenza, né per carenza di competenze - almeno nella maggioranza dei casi - ma perché la complessità dell'universo educativo, e di una classe, è spesso difficile da afferrare, accettare, accogliere, gestire, percepire come un valore. Il problema è che, in certi casi, a restare fuori dal muro sono le opportunità di apprendimento degli allievi, il loro benessere scolastico ed extrascolastico, le loro possibilità future. La lettura e le opportunità di accesso al testo possono costituire uno dei migliori trampolini di lancio, oppure una delle maggiori barriere, verso un'educazione adeguata, verso la possibilità di partecipazione attiva nella società, verso future opportunità accademiche e professionali. Le abilità legate alla lettura, la maggiore o minore efficienza con cui l'allievo le sviluppa costituiscono anche una delle principali fonti di complessità in classe. Da qualche tempo si assiste in Ticino a una crescente attenzione verso le difficoltà e i disturbi della lettura. I docenti sono sempre più sensibili, informati e aggiornati sul tema. Ciò che ancora sfugge, tuttavia, è l'estrema eterogeneità dei profili dei 'piccoli lettori', e la reale natura delle difficoltà che possono manifestarsi in età scolare. Consideriamo, per esempio, una delle cause di tali difficoltà: la dislessia, il disturbo specifico dell'apprendimento (DSA) che impedisce l'automatizzazione della decodifica del testo scritto. Si tratta di un disturbo di origine neurobiologica; ciò non significa, tuttavia, che si manifesti in modi sempre uguali o costanti nel tempo. Ogni dislessia (o altro DSA) è diversa da ogni altra e ogni dislessia evolve nel tempo insieme all'allievo. Come ricorda Giovanni Bollea, fondatore della neuropsichiatria infantile in Italia, "i disturbi dei bambini sono disturbi che cambiano in persone che cambiano" (Bollea, 1980). I DSA possono cambiare per una molteplicità di fattori, che spaziano dalle caratteristiche cognitive ed emotive del singolo, a quelle dei contesti in cui vive, agisce, apprende: la scuola, la famiglia, gli spazi di svago e socializzazione. Riuscire a gestire a scuola questo genere di complessità significa creare le condizioni per trasformare potenziali barriere in trampolini di lancio; significa permettere a tutti gli allievi, anche a coloro che devono fare i conti con un disturbo o una difficoltà di lettura, di trarre il massimo dal luogo primariamente preposto agli apprendimenti e all'educazione. -
dc.description.affiliations SUPSI; IFC-CNR; ILC-CNR -
dc.description.allpeople Giulivi, Sara; Cappa, Claudia; Ferro, Marcello -
dc.description.allpeopleoriginal Giulivi, Sara; Cappa, Claudia; Ferro, Marcello -
dc.description.fulltext restricted en
dc.description.numberofauthors 3 -
dc.identifier.uri https://hdl.handle.net/20.500.14243/444779 -
dc.language.iso ita -
dc.relation.alleditors Biffi C., Falconi R. -
dc.relation.firstpage 32 -
dc.relation.ispartofbook Scuola Ticinese -
dc.relation.lastpage 37 -
dc.relation.numberofpages 6 -
dc.subject.keywords scuola primaria -
dc.subject.keywords didattica -
dc.subject.keywords apprendimento -
dc.subject.singlekeyword scuola primaria *
dc.subject.singlekeyword didattica *
dc.subject.singlekeyword apprendimento *
dc.title Le difficoltà di lettura. Limiti o soglie calpestabili? en
dc.type.driver info:eu-repo/semantics/bookPart -
dc.type.full 02 Contributo in Volume::02.01 Contributo in volume (Capitolo o Saggio) it
dc.type.miur 268 -
dc.type.referee Sì, ma tipo non specificato -
dc.ugov.descaux1 461302 -
iris.mediafilter.data 2025/04/18 03:25:42 *
iris.orcid.lastModifiedDate 2024/04/24 14:40:35 *
iris.orcid.lastModifiedMillisecond 1713962435592 *
iris.sitodocente.maxattempts 1 -
Appare nelle tipologie: 02.01 Contributo in volume (Capitolo o Saggio)
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
prod_461302-doc_179979.pdf

solo utenti autorizzati

Descrizione: Le difficoltà di lettura. Limiti o soglie calpestabili?
Tipologia: Versione Editoriale (PDF)
Dimensione 252.6 kB
Formato Adobe PDF
252.6 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/444779
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact