Nei territori del Mediterraneo interno, spesso caratterizzati da limitata accessibilità e scarsa attrattività, la presenza diffusa di siti archeologici anche 'minori' può rivelarsi come una chiave di interpretazione di paesaggi in divenire e di orientamento per strategie di valorizzazione turistica integrata. In questi ambiti, il progetto di itinerari tematici multipli, accessibili e in rete può sistematizzare le peculiarità paesaggistiche e le forme di turismo compatibile, andando a definire trame di fruizione integrata e differenziata misurate dalla presenza di tappe archeologiche. Nei Balcani interni, zona di transito tra Oriente e Occidente già in età preistorica, la grande diffusione di siti archeologici testimonia il particolare senso che questo territorio ha avuto nel corso dei secoli come terreno d'incontro tra culture differenti e di scontro fra opposti imperialismi. Tra i maggiori insediamenti della Dalmazia romana, le antiche città di Doclea, (I-VII sec. d.C.) a nord della capitale Podgorica, e Municipium S, (I-V sec. d.C.) nel comune di Pljevlja a confine con la Serbia, presentano notevoli fattori di interesse in relazione alla costruzione di una prospettiva di valorizzazione legata all'Heritage Tourism. Ancora poco conosciuti a livello internazionale e in parte non scavati, i due siti sono al centro delle attività di ricerca di due progetti bilaterali Italia - Montenegro sviluppati dall'Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche. L'obiettivo dei progetti è quello di definire un approccio concreto e intersettoriale e una metodologia interscalare di valorizzazione dei paesaggi archeologici, che tenga conto delle differenti caratteristiche delle rovine e dei contesti, per orientare prospettive di sviluppo complessivo per questi territori a partire dalla loro specifica identità di aree di transito. In questo senso, il contributo presenta una prospettiva di valorizzazione del paesaggio dei Balcani interni attraverso la reinterpretazione dei due siti come tappe archeologiche di un sistema più ampio di fruizione turistica. Definita dal paesaggio fluviale e collinare della fascia periurbana settentrionale di Podgorica, Doclea viene riletta come l'innesco di una rete di percorsi escursionistici a carattere storico-naturalistico ed etnografico verso il doppio lungo fiume e i rilievi circostanti punteggiati da insediamenti fortificati. Più a nord, Municipium S rappresenta la tappa archeologica di un itinerario legato alla natura montuosa e selvaggia del paesaggio già caratterizzato da parchi attrezzati per lo svolgimento di attività sportive all'aperto e agli aspetti storico-religiosi in relazione alla presenza di importanti monumenti e del Museo Civico di Pljevlja

Contemporary transit itineraries Prospects for the enhancement of the archaeological landscape of the inner Balkans

Alberti L;Colosi F
2021

Abstract

Nei territori del Mediterraneo interno, spesso caratterizzati da limitata accessibilità e scarsa attrattività, la presenza diffusa di siti archeologici anche 'minori' può rivelarsi come una chiave di interpretazione di paesaggi in divenire e di orientamento per strategie di valorizzazione turistica integrata. In questi ambiti, il progetto di itinerari tematici multipli, accessibili e in rete può sistematizzare le peculiarità paesaggistiche e le forme di turismo compatibile, andando a definire trame di fruizione integrata e differenziata misurate dalla presenza di tappe archeologiche. Nei Balcani interni, zona di transito tra Oriente e Occidente già in età preistorica, la grande diffusione di siti archeologici testimonia il particolare senso che questo territorio ha avuto nel corso dei secoli come terreno d'incontro tra culture differenti e di scontro fra opposti imperialismi. Tra i maggiori insediamenti della Dalmazia romana, le antiche città di Doclea, (I-VII sec. d.C.) a nord della capitale Podgorica, e Municipium S, (I-V sec. d.C.) nel comune di Pljevlja a confine con la Serbia, presentano notevoli fattori di interesse in relazione alla costruzione di una prospettiva di valorizzazione legata all'Heritage Tourism. Ancora poco conosciuti a livello internazionale e in parte non scavati, i due siti sono al centro delle attività di ricerca di due progetti bilaterali Italia - Montenegro sviluppati dall'Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche. L'obiettivo dei progetti è quello di definire un approccio concreto e intersettoriale e una metodologia interscalare di valorizzazione dei paesaggi archeologici, che tenga conto delle differenti caratteristiche delle rovine e dei contesti, per orientare prospettive di sviluppo complessivo per questi territori a partire dalla loro specifica identità di aree di transito. In questo senso, il contributo presenta una prospettiva di valorizzazione del paesaggio dei Balcani interni attraverso la reinterpretazione dei due siti come tappe archeologiche di un sistema più ampio di fruizione turistica. Definita dal paesaggio fluviale e collinare della fascia periurbana settentrionale di Podgorica, Doclea viene riletta come l'innesco di una rete di percorsi escursionistici a carattere storico-naturalistico ed etnografico verso il doppio lungo fiume e i rilievi circostanti punteggiati da insediamenti fortificati. Più a nord, Municipium S rappresenta la tappa archeologica di un itinerario legato alla natura montuosa e selvaggia del paesaggio già caratterizzato da parchi attrezzati per lo svolgimento di attività sportive all'aperto e agli aspetti storico-religiosi in relazione alla presenza di importanti monumenti e del Museo Civico di Pljevlja
2021
Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale - ISPC
paesaggio archeologico progetto
turismo culturale
Montenegro
Doclea
Municipium S
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/446165
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