Il territorio costituisce un bene comune non riproducibile e lo strumento che lo regola deve risultare dalla corretta spazializzazione delle questioni sociali e di sostenibilità ambientale: favorire la partecipazione degli abitanti non può essere mero corollario della prassi urbanistica ma necessariamente deve intendersi come corretta definizione della stessa in una prospettiva ecologica. La partecipazione alla formazione e valutazione delle strategie territoriali risulta dunque un approdo essenziale, che arricchisce le comunità fino al riconoscimento di modelli di sviluppo alternativi: circolari, democratici e sostenibili. Nel presente contributo questa prospettiva è misurata con riferimento al caso studio di un piccolo comune della Piana nolana, sito nella parte orientale della città metropolitana di Napoli connotata da urbanizzazione estensiva, ampi suoli rurali periurbani, consistente incidenza di valori identitari legati alla permanenza di paesaggi di impianto storico. Come ogni suburbio, la Piana nolana è oggetto di pressioni trasformative che continuano ad estrarre valori e risorse non riproducibili. In particolare, nel caso oggetto di attenzione questa pressione prende le forme di una strip commerciale in espansione lungo una storica arteria stradale intercomunale. Questo fenomeno produce crescita economica e infrastrutture di base (piste ciclabili, parcheggi, spazi pubblici attrezzati) ma inevitabilmente consuma suolo e sottrae aree alla produzione agricola locale e alla biodiversità. Il paper si interroga su come conciliare la vitalità di questo "bordo" metropolitano con l'esigenza di presidiare valori di giustizia e inclusività.
Un Patto eco-collaborativo per la città nolana
Luisa Fatigati;
2022
Abstract
Il territorio costituisce un bene comune non riproducibile e lo strumento che lo regola deve risultare dalla corretta spazializzazione delle questioni sociali e di sostenibilità ambientale: favorire la partecipazione degli abitanti non può essere mero corollario della prassi urbanistica ma necessariamente deve intendersi come corretta definizione della stessa in una prospettiva ecologica. La partecipazione alla formazione e valutazione delle strategie territoriali risulta dunque un approdo essenziale, che arricchisce le comunità fino al riconoscimento di modelli di sviluppo alternativi: circolari, democratici e sostenibili. Nel presente contributo questa prospettiva è misurata con riferimento al caso studio di un piccolo comune della Piana nolana, sito nella parte orientale della città metropolitana di Napoli connotata da urbanizzazione estensiva, ampi suoli rurali periurbani, consistente incidenza di valori identitari legati alla permanenza di paesaggi di impianto storico. Come ogni suburbio, la Piana nolana è oggetto di pressioni trasformative che continuano ad estrarre valori e risorse non riproducibili. In particolare, nel caso oggetto di attenzione questa pressione prende le forme di una strip commerciale in espansione lungo una storica arteria stradale intercomunale. Questo fenomeno produce crescita economica e infrastrutture di base (piste ciclabili, parcheggi, spazi pubblici attrezzati) ma inevitabilmente consuma suolo e sottrae aree alla produzione agricola locale e alla biodiversità. Il paper si interroga su come conciliare la vitalità di questo "bordo" metropolitano con l'esigenza di presidiare valori di giustizia e inclusività.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.