Il melograno (Punica granatum L.), specie arborea adattata a diversi tipi di clima, è largamente diffusa nelle aree tropicali e subtropicali del mondo. Il frutto e i suoi prodotti derivati, succhi, marmellate e prodotti funzionali, destano interesse per via delle loro molteplici proprietà salutistiche, tra cui si annoverano attività antiossidanti, antinfiammatorie e antimicrobiche. In particolare, la buccia (esocarpo e mesocarpo) è ricca di composti fenolici bioattivi quali ellagitannini, antociani e flavonoidi. Di conseguenza, questa parte del frutto, solitamente considerata prodotto di scarto, può rappresentare una importante risorsa di fitocomposti utilizzabili nell'industria alimentare, cosmetica e farmaceutica. Nonostante il crescente interesse verso le proprietà nutraceutiche degli scarti di lavorazione del melograno, l'influenza del fattore varietale e dell'epoca di raccolta sulla composizione fenolica della buccia sono attualmente ancora poco investigati. Nel presente lavoro è stata analizzata la composizione chimica e l'attività antiossidante della buccia di frutti di melograno coltivati, nelle stesse condizioni agronomiche e pedoclimatiche, presso l'azienda sperimentale "A. Milella" (Oristano, 39°58'53'', 8°37'02'', 15 m s.l.m.). I frutti di sette varietà: Wonderful (WE), Mollar de Elche (ME), Primosole (PS), Sassari 1 (SS1), Sassari 2 (SS2), Sassari 3 (SS3), e Arbara Druci (AD), sono stati raccolti a ottobre 2020 a maturazione ottimale. Inoltre, è stato valutato l'effetto dell'epoca di raccolta sulle varietà PS, SS2 e SS3, raccolte a cadenza quindicinale a partire dal 4 ottobre fino al 2 novembre 2022. Tramite l'utilizzo di tecniche cromatografiche e spettrofotometriche, è stata analizzata la concentrazione di fenoli polari, flavonoidi, tannini condensati, antociani e attività antiossidante (DPPH e ABTS) degli estratti acquosi della buccia liofilizzata. L'attività antimicrobica è stata testata in vitro su diversi ceppi batterici GRAM+ e GRAM-, tra cui Listeria monocytogenes. I risultati hanno evidenziato un'elevata variabilità legata al fattore varietale, dal quale è dipesa strettamente anche l'attività antimicrobica. I composti fenolici maggiormente rappresentativi sono stati gli isomeri di punicalagina (18 - 259 mg/g), punicalina (3 - 41 mg/g) e l'acido ellagico (10 - 31 mg/g). Gli estratti di AD, SS1, SS3, si sono distinti per un generale basso contenuto di fenoli, tannini e flavonoidi. WE ha mostrato il maggiore contenuto di antocianine, acido ellagico e punicaline. Assenza di antocianine è stata osservata invece in SS2 ed ME, che, per contro, hanno mostrato un elevato contenuto di flavonoidi e acidi fenolici. ME e PS si sono distinte per la maggior concentrazione di punicalagine. PS ha inoltre mostrato elevata capacità antiossidante, legata in particolare al contenuto di epicatechina, rutina, acidi caffeico e clorogenico. Gli estratti acquosi della buccia di ME, PS, e SS3 si sono mostrati i più efficaci dal punto di vista antimicrobico. L'attività antimicrobica sembra essere positivamente correlata dalla presenza di punicalagina, flavonoidi e acido clorogenico negli estratti. Infine, l'avanzare dell'epoca di raccolta ha influenzato in maniera simile il contenuto fenolico negli estratti delle tre cultivar analizzate. Un decremento lineare è stato osservato sia per i fenoli polari che per i flavonoidi. Le maggiori differenze varietali sono state osservate al primo campionamento.
Composizione chimica e attività antimicrobica della buccia di melograno (Punica granatum L.) in funzione della varietà e del periodo di raccolta
Maria Giovanna Molinu;
2023
Abstract
Il melograno (Punica granatum L.), specie arborea adattata a diversi tipi di clima, è largamente diffusa nelle aree tropicali e subtropicali del mondo. Il frutto e i suoi prodotti derivati, succhi, marmellate e prodotti funzionali, destano interesse per via delle loro molteplici proprietà salutistiche, tra cui si annoverano attività antiossidanti, antinfiammatorie e antimicrobiche. In particolare, la buccia (esocarpo e mesocarpo) è ricca di composti fenolici bioattivi quali ellagitannini, antociani e flavonoidi. Di conseguenza, questa parte del frutto, solitamente considerata prodotto di scarto, può rappresentare una importante risorsa di fitocomposti utilizzabili nell'industria alimentare, cosmetica e farmaceutica. Nonostante il crescente interesse verso le proprietà nutraceutiche degli scarti di lavorazione del melograno, l'influenza del fattore varietale e dell'epoca di raccolta sulla composizione fenolica della buccia sono attualmente ancora poco investigati. Nel presente lavoro è stata analizzata la composizione chimica e l'attività antiossidante della buccia di frutti di melograno coltivati, nelle stesse condizioni agronomiche e pedoclimatiche, presso l'azienda sperimentale "A. Milella" (Oristano, 39°58'53'', 8°37'02'', 15 m s.l.m.). I frutti di sette varietà: Wonderful (WE), Mollar de Elche (ME), Primosole (PS), Sassari 1 (SS1), Sassari 2 (SS2), Sassari 3 (SS3), e Arbara Druci (AD), sono stati raccolti a ottobre 2020 a maturazione ottimale. Inoltre, è stato valutato l'effetto dell'epoca di raccolta sulle varietà PS, SS2 e SS3, raccolte a cadenza quindicinale a partire dal 4 ottobre fino al 2 novembre 2022. Tramite l'utilizzo di tecniche cromatografiche e spettrofotometriche, è stata analizzata la concentrazione di fenoli polari, flavonoidi, tannini condensati, antociani e attività antiossidante (DPPH e ABTS) degli estratti acquosi della buccia liofilizzata. L'attività antimicrobica è stata testata in vitro su diversi ceppi batterici GRAM+ e GRAM-, tra cui Listeria monocytogenes. I risultati hanno evidenziato un'elevata variabilità legata al fattore varietale, dal quale è dipesa strettamente anche l'attività antimicrobica. I composti fenolici maggiormente rappresentativi sono stati gli isomeri di punicalagina (18 - 259 mg/g), punicalina (3 - 41 mg/g) e l'acido ellagico (10 - 31 mg/g). Gli estratti di AD, SS1, SS3, si sono distinti per un generale basso contenuto di fenoli, tannini e flavonoidi. WE ha mostrato il maggiore contenuto di antocianine, acido ellagico e punicaline. Assenza di antocianine è stata osservata invece in SS2 ed ME, che, per contro, hanno mostrato un elevato contenuto di flavonoidi e acidi fenolici. ME e PS si sono distinte per la maggior concentrazione di punicalagine. PS ha inoltre mostrato elevata capacità antiossidante, legata in particolare al contenuto di epicatechina, rutina, acidi caffeico e clorogenico. Gli estratti acquosi della buccia di ME, PS, e SS3 si sono mostrati i più efficaci dal punto di vista antimicrobico. L'attività antimicrobica sembra essere positivamente correlata dalla presenza di punicalagina, flavonoidi e acido clorogenico negli estratti. Infine, l'avanzare dell'epoca di raccolta ha influenzato in maniera simile il contenuto fenolico negli estratti delle tre cultivar analizzate. Un decremento lineare è stato osservato sia per i fenoli polari che per i flavonoidi. Le maggiori differenze varietali sono state osservate al primo campionamento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.