Di Nuove Tecnologie e di software oggi si parla moltissimo e molto ci si aspetta da questi strumenti. In particolare il binomio 'handicap e Nuove Tecnologie' è oggetto di ampie e diversificate riflessioni . Nel più ristretto ambito dell'educazione il software è indubbiamente uno strumento dalle grandi potenzialità che è in grado di aprire nuovi orizzonti ad una didattica concretamente proiettata verso il futuro (AbD-Italsiel, 1993; Besio, 1994; Ferlino-Ott-Trentin, 1993, 1996; Hawkridge-Vincent, 1992; Ott, 1992). Nella didattica 'speciale', in particolare, il software educativo assume un ruolo ancora più rilevante perché è in grado di ridurre delle distanze apparentemente incolmabili, assumendo anche la funzione di strumento rieducativo (Benigno-Maggi, 1996; Dettore-Formenti-Gai, in stampa). Possiamo guardare al software educativo come ad uno strumento che apre anche al disabile nuovi concreti orizzonti di vita? Soprattutto possiamo pensare che sia un mezzo che può consentire una migliore vita sociale, un più concreto inserimento nel mondo, un più facile contatto con gli altri, partendo proprio dalla città, il contesto che, dopo la famiglia, gli è più familiare? L'idea, pregevole di per sè, non è poi così scontata per quanto riguarda la realtà italiana attuale; la vera sostanza del legame fra i tre termini 'handicap, software didattico e conoscenza urbana' è ancora da comprendere appieno; la loro possibile cointeressenza è, in realtà, ancora da strutturare, mentre invece i binomi 'handicap e conoscenza urbana', 'handicap e software didattico' hanno già una loro propria, caratteristica fisionomia.
Handicap. software didattico, conoscenza urbana.
Lucia Ferlino
Conceptualization
1997
Abstract
Di Nuove Tecnologie e di software oggi si parla moltissimo e molto ci si aspetta da questi strumenti. In particolare il binomio 'handicap e Nuove Tecnologie' è oggetto di ampie e diversificate riflessioni . Nel più ristretto ambito dell'educazione il software è indubbiamente uno strumento dalle grandi potenzialità che è in grado di aprire nuovi orizzonti ad una didattica concretamente proiettata verso il futuro (AbD-Italsiel, 1993; Besio, 1994; Ferlino-Ott-Trentin, 1993, 1996; Hawkridge-Vincent, 1992; Ott, 1992). Nella didattica 'speciale', in particolare, il software educativo assume un ruolo ancora più rilevante perché è in grado di ridurre delle distanze apparentemente incolmabili, assumendo anche la funzione di strumento rieducativo (Benigno-Maggi, 1996; Dettore-Formenti-Gai, in stampa). Possiamo guardare al software educativo come ad uno strumento che apre anche al disabile nuovi concreti orizzonti di vita? Soprattutto possiamo pensare che sia un mezzo che può consentire una migliore vita sociale, un più concreto inserimento nel mondo, un più facile contatto con gli altri, partendo proprio dalla città, il contesto che, dopo la famiglia, gli è più familiare? L'idea, pregevole di per sè, non è poi così scontata per quanto riguarda la realtà italiana attuale; la vera sostanza del legame fra i tre termini 'handicap, software didattico e conoscenza urbana' è ancora da comprendere appieno; la loro possibile cointeressenza è, in realtà, ancora da strutturare, mentre invece i binomi 'handicap e conoscenza urbana', 'handicap e software didattico' hanno già una loro propria, caratteristica fisionomia.| File | Dimensione | Formato | |
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