Since the Early Iron Age (10th-8th century BC) and up to the Roman conquest (3rd century BC), Daunian people buried their dead in a crouched position on their side. However, there are cases of different funerary rituals, like cremation found in very rare circumstances, but above all the semi-cremation. The latter seems to be characterized by a rather complex ceremonial consisting of different phases which implies a long duration of the celebratory rituals. It has been observed that together with the body some objects of the funerary assemblages are often burned, such as small vases or personal objects of the deceased, or in other cases these are thrown on the remains of the still hot pyre, while other parts of the same are added after the deposition of the semi-burned skeleton. The documentation collected allows us to establish that this was a practice reserved exclusively for leading members of some aristocratic groups at the top of the community. The aim of this contribution, therefore, is to codify the behaviors linked to these rituals, to analyze the deep underlying symbolic values and above all to propose some reflections about the reconstruction of the social identity of the deceased in a new dimension through the arrangement of the artifacts related to the funerary assemblages.

Sin dalla prima età del ferro (X-VIII secolo a.C.) e fino alla conquista romana (III secolo a.C.), le popolazioni daunie seppellivano i loro defunti in posizione rannicchiata su un fianco. Tuttavia, non sono mancati casi di rituali funerari diversi: si pensi alla cremazione riscontrata in rarissime circostanze, ma soprattutto alla semicremazione. Quest’ultima sembra caratterizzata da un cerimoniale piuttosto complesso consistente in vari momenti che implica una lunga durata dei rituali celebrativi. Si è osservato che assieme alla salma vengono spesso bruciati alcuni oggetti del corredo, quali piccoli vasi oppure oggetti personali del defunto, o in altri casi questi sono gettati sui resti del rogo ancora caldo, mentre altre parti dello stesso vengono aggiunte dopo la deposizione dello scheletro semicarbonizzato. La documentazione raccolta permette di stabilire che questa fosse una pratica riservata esclusivamente ad esponenti di spicco di alcuni gruppi gentilizi al vertice della comunità. Scopo del presente contributo, pertanto, è codificare i comportamenti legati a tali rituali, analizzare le profonde valenze simboliche sottese e soprattutto proporre alcune riflessioni sulla ricostruzione dell’identità sociale del defunto in una nuova dimensione attraverso la sistemazione degli oggetti di corredo.

Cremazione e semicremazione in Daunia tra VIII e II secolo a.C.: rituali funerari per pochi eletti. Contesti e valenze simboliche

Montanaro A. C.
2024

Abstract

Since the Early Iron Age (10th-8th century BC) and up to the Roman conquest (3rd century BC), Daunian people buried their dead in a crouched position on their side. However, there are cases of different funerary rituals, like cremation found in very rare circumstances, but above all the semi-cremation. The latter seems to be characterized by a rather complex ceremonial consisting of different phases which implies a long duration of the celebratory rituals. It has been observed that together with the body some objects of the funerary assemblages are often burned, such as small vases or personal objects of the deceased, or in other cases these are thrown on the remains of the still hot pyre, while other parts of the same are added after the deposition of the semi-burned skeleton. The documentation collected allows us to establish that this was a practice reserved exclusively for leading members of some aristocratic groups at the top of the community. The aim of this contribution, therefore, is to codify the behaviors linked to these rituals, to analyze the deep underlying symbolic values and above all to propose some reflections about the reconstruction of the social identity of the deceased in a new dimension through the arrangement of the artifacts related to the funerary assemblages.
2024
Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale - ISPC - Sede Secondaria Lecce
9788894712537
Sin dalla prima età del ferro (X-VIII secolo a.C.) e fino alla conquista romana (III secolo a.C.), le popolazioni daunie seppellivano i loro defunti in posizione rannicchiata su un fianco. Tuttavia, non sono mancati casi di rituali funerari diversi: si pensi alla cremazione riscontrata in rarissime circostanze, ma soprattutto alla semicremazione. Quest’ultima sembra caratterizzata da un cerimoniale piuttosto complesso consistente in vari momenti che implica una lunga durata dei rituali celebrativi. Si è osservato che assieme alla salma vengono spesso bruciati alcuni oggetti del corredo, quali piccoli vasi oppure oggetti personali del defunto, o in altri casi questi sono gettati sui resti del rogo ancora caldo, mentre altre parti dello stesso vengono aggiunte dopo la deposizione dello scheletro semicarbonizzato. La documentazione raccolta permette di stabilire che questa fosse una pratica riservata esclusivamente ad esponenti di spicco di alcuni gruppi gentilizi al vertice della comunità. Scopo del presente contributo, pertanto, è codificare i comportamenti legati a tali rituali, analizzare le profonde valenze simboliche sottese e soprattutto proporre alcune riflessioni sulla ricostruzione dell’identità sociale del defunto in una nuova dimensione attraverso la sistemazione degli oggetti di corredo.
Rituali funerari, Daunia, Cremazione, Semicremazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/511612
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