Questo è uno studio che ha come oggetto la politica militare condotta a fini difensivi dallo Stato Pontificio nell’ultimo ventennio della sua esistenza storica, dalla restaurazione papale alla caduta (1850-1870). In particolare, si sono approfonditi gli aspetti più importanti e anche in un certo senso innovativi della politica di difesa militare, che mostrano la consapevolezza della necessità di difesa autonoma che, specie dopo la Convezione di Settembre, diviene dirimente e irrinunciabile, e che trova nel generale Kanzler un esperto e deciso innovatore; e anche un certo dinamismo sociale della società pontificia, sebbene ormai alla vigilia della propria scomparsa dalla storia. Questo materiale di studio non è stato forse ancora oggi adeguatamente approfondito: mi riferisco alla riforma delle istituzioni, alle risorse logistiche e territoriali, all’inquadramento progressivo delle forze umane, sia quelle stanziali che quelle del movimento dei volontari internazionali (zuavi e altri) e al loro effettivo comportamento durante le tre guerre che hanno subito (1860 – 1867 – 1870). Si tratta insomma di una descrizione puntuale di tutto quanto venne fatto in quei due decenni nello Stato Pontificio (a volte anche andando al di là delle intenzioni del papa-re) per poter tentare di organizzare una almeno dignitosa resistenza militare alla sempre più certa invasione futura, nella consapevolezza del doppiogiochismo del Bonaparte in Francia e della sempre più completa solitudine internazionale.

L’organizzazione della difesa militare dello Stato Pontificio. Dalla seconda restaurazione alla caduta del Regno, 1849-1870

Massimo Viglione
2024

Abstract

Questo è uno studio che ha come oggetto la politica militare condotta a fini difensivi dallo Stato Pontificio nell’ultimo ventennio della sua esistenza storica, dalla restaurazione papale alla caduta (1850-1870). In particolare, si sono approfonditi gli aspetti più importanti e anche in un certo senso innovativi della politica di difesa militare, che mostrano la consapevolezza della necessità di difesa autonoma che, specie dopo la Convezione di Settembre, diviene dirimente e irrinunciabile, e che trova nel generale Kanzler un esperto e deciso innovatore; e anche un certo dinamismo sociale della società pontificia, sebbene ormai alla vigilia della propria scomparsa dalla storia. Questo materiale di studio non è stato forse ancora oggi adeguatamente approfondito: mi riferisco alla riforma delle istituzioni, alle risorse logistiche e territoriali, all’inquadramento progressivo delle forze umane, sia quelle stanziali che quelle del movimento dei volontari internazionali (zuavi e altri) e al loro effettivo comportamento durante le tre guerre che hanno subito (1860 – 1867 – 1870). Si tratta insomma di una descrizione puntuale di tutto quanto venne fatto in quei due decenni nello Stato Pontificio (a volte anche andando al di là delle intenzioni del papa-re) per poter tentare di organizzare una almeno dignitosa resistenza militare alla sempre più certa invasione futura, nella consapevolezza del doppiogiochismo del Bonaparte in Francia e della sempre più completa solitudine internazionale.
2024
Istituto di Storia dell'Europa Mediterranea - ISEM
Difesa dello Stato Pontificio, Riforma militare pontificia, Zuavi pontifici, Pio IX, Napoleone III, cardinale Antonelli, Zuavi pontifici
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/529825
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