La scienza è un processo sociale, senza lo scambio di opinioni dati e teorie non è possibile avere un reale avanzamento scientifico. La definizione di scienza aperta delll'UNESCO è volta alla democratizzazione dell'accesso alle informazioni scientifiche per poter garantire una presa di coscienza e lo sviluppo di un pensiero critico. Viviamo in una società che dipende dalla scienza e dalla tecnologia ma viene dato sempre più per scontato come le cose funzionino e vengano prodotte e, di conseguenza, come dovrebbero essere comprese e considerate. Alla progressione scientifica e tecnologica dovrebbe essere associata una progressione nell'alfabetizzazione scientifica critica. Fondamentale è l'alfabetizzazione al dato! Diviene importante quindi una "educazione civica alla scienza" in cui la conoscenza scientifica sia un requisito fondamentale per essere cittadini all'interno di una società della conoscenza. Un'educazione che porti non al nozionismo ma allo sviluppo delle capacità per affrontare le complessità del mondo in cui viviamo e imparare a gestire il concetto di incertezza che è parte integrante della scienza e del metodo scientifico. La gestione dei dati comporta responsabilità e assunzione di responsabilità soprattutto se i dati sono considerati sensibili, per la distribuzione o la loro fruizione. Quando accade che i dati vengono "liberati" cioè resi disponibili, non solo come numeri privi di ogni descrizione, ma corredati dalle informazioni necessarie e sufficienti perché possano assumere un significato ed essere utilizzati e visualizzati anche dai non specialisti, ecco che si creano esempi virtuosi, esercizi di "democrazia informativa" all'interno della società civile che verranno qui brevemente descritti.
Open Science. Esercizi di coscienza civile e sociale
Gabriela Carrara;Matteo Ciaschi;Silvana Mangiaracina;Stefania Marzocchi;Debora Mazza
2025
Abstract
La scienza è un processo sociale, senza lo scambio di opinioni dati e teorie non è possibile avere un reale avanzamento scientifico. La definizione di scienza aperta delll'UNESCO è volta alla democratizzazione dell'accesso alle informazioni scientifiche per poter garantire una presa di coscienza e lo sviluppo di un pensiero critico. Viviamo in una società che dipende dalla scienza e dalla tecnologia ma viene dato sempre più per scontato come le cose funzionino e vengano prodotte e, di conseguenza, come dovrebbero essere comprese e considerate. Alla progressione scientifica e tecnologica dovrebbe essere associata una progressione nell'alfabetizzazione scientifica critica. Fondamentale è l'alfabetizzazione al dato! Diviene importante quindi una "educazione civica alla scienza" in cui la conoscenza scientifica sia un requisito fondamentale per essere cittadini all'interno di una società della conoscenza. Un'educazione che porti non al nozionismo ma allo sviluppo delle capacità per affrontare le complessità del mondo in cui viviamo e imparare a gestire il concetto di incertezza che è parte integrante della scienza e del metodo scientifico. La gestione dei dati comporta responsabilità e assunzione di responsabilità soprattutto se i dati sono considerati sensibili, per la distribuzione o la loro fruizione. Quando accade che i dati vengono "liberati" cioè resi disponibili, non solo come numeri privi di ogni descrizione, ma corredati dalle informazioni necessarie e sufficienti perché possano assumere un significato ed essere utilizzati e visualizzati anche dai non specialisti, ecco che si creano esempi virtuosi, esercizi di "democrazia informativa" all'interno della società civile che verranno qui brevemente descritti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


