Il rapporto tra porti e città non è mai stato qualcosa di fisso, ma si configura come un processo in costante evoluzione che si modella con gli sviluppi dei processi industriali e del settore dei trasporti marittimi. Porti e città crescono a velocità diverse: più accelerata la prima, relativamente più lenta la seconda. Il fenomeno si percepisce maggiormente nelle aree di interazione tra porto e città, dove le esigenze degli attori dei cluster portuali e cittadini tendono a divergere. Ciò richiede una riorganizzazione delle relazioni tra funzioni portuali e urbane, attraverso la pianificazione e la progettazione di nuovi spazi e servizi che migliorino le prestazioni del porto e al contempo lo sviluppo della città, valorizzandone anche il patrimonio storico-culturale. Partendo da ciò, lo studio propone una metodologia per supportare le Autorità di Sistema Portuale nella pianificazione strategica, attraverso il recupero del patrimonio architettonico e degli spazi delle aree di interazione porto-città. La ricerca, applicata alla città-porto di Castellammare di Stabia (NA), ha mostrato come questo approccio può aiutare a trasformare le aree di interazione in spazi comuni, favorendo il passaggio dalla giustapposizione di spazi e aree alla loro integrazione. Il fine è quello di dare ai pianificatori urbani e portuali strumenti innovativi di conoscenza, analisi e supporto alle decisioni, capaci di guidare la valutazione e la pianificazione degli interventi in un’ottica di sostenibilità e sviluppo integrato.
Valorizzare per re-integrare: la rigenerazione del patrimonio storico-culturale di Castellammare di Stabia per il potenziamento del dialogo tra porto e città
Benedetta Ettorre
;Gaia Daldanise;Massimo Clemente;Eleonora Giovene di Girasole
2025
Abstract
Il rapporto tra porti e città non è mai stato qualcosa di fisso, ma si configura come un processo in costante evoluzione che si modella con gli sviluppi dei processi industriali e del settore dei trasporti marittimi. Porti e città crescono a velocità diverse: più accelerata la prima, relativamente più lenta la seconda. Il fenomeno si percepisce maggiormente nelle aree di interazione tra porto e città, dove le esigenze degli attori dei cluster portuali e cittadini tendono a divergere. Ciò richiede una riorganizzazione delle relazioni tra funzioni portuali e urbane, attraverso la pianificazione e la progettazione di nuovi spazi e servizi che migliorino le prestazioni del porto e al contempo lo sviluppo della città, valorizzandone anche il patrimonio storico-culturale. Partendo da ciò, lo studio propone una metodologia per supportare le Autorità di Sistema Portuale nella pianificazione strategica, attraverso il recupero del patrimonio architettonico e degli spazi delle aree di interazione porto-città. La ricerca, applicata alla città-porto di Castellammare di Stabia (NA), ha mostrato come questo approccio può aiutare a trasformare le aree di interazione in spazi comuni, favorendo il passaggio dalla giustapposizione di spazi e aree alla loro integrazione. Il fine è quello di dare ai pianificatori urbani e portuali strumenti innovativi di conoscenza, analisi e supporto alle decisioni, capaci di guidare la valutazione e la pianificazione degli interventi in un’ottica di sostenibilità e sviluppo integrato.| File | Dimensione | Formato | |
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