L’articolo esplora il celebre trattato “Arenario” di Archimede, nel quale l’autore propone un calcolo – o meglio una stima simbolica – del numero dei granelli di sabbia che riempirebbero la sfera delle stelle fisse. La riflessione parte da questa esplosione numerica per interrogarsi sul rapporto tra il misurabile e l’infinito, tra la potenza del numero e l’indicibile “amore”. In altre parole, la sabbia diventa metafora di qualcosa che “vale” moltissimo — eppure sfugge a una misurazione pienamente significativa: l’amore assoluto. L’articolo, con tono divulgativo e filosofico, mostra come la matematica – cioè la misura e la grandezza – possa avvicinarsi, ma non esaurire, l’esperienza del sentimento, aprendo una prospettiva sull’infinito e sul limite della quantificazione in gnoseologia (o meglio, in “matematica + metafora”).
Archimede, la sabbia, l’amore assoluto
celi luciano
2025
Abstract
L’articolo esplora il celebre trattato “Arenario” di Archimede, nel quale l’autore propone un calcolo – o meglio una stima simbolica – del numero dei granelli di sabbia che riempirebbero la sfera delle stelle fisse. La riflessione parte da questa esplosione numerica per interrogarsi sul rapporto tra il misurabile e l’infinito, tra la potenza del numero e l’indicibile “amore”. In altre parole, la sabbia diventa metafora di qualcosa che “vale” moltissimo — eppure sfugge a una misurazione pienamente significativa: l’amore assoluto. L’articolo, con tono divulgativo e filosofico, mostra come la matematica – cioè la misura e la grandezza – possa avvicinarsi, ma non esaurire, l’esperienza del sentimento, aprendo una prospettiva sull’infinito e sul limite della quantificazione in gnoseologia (o meglio, in “matematica + metafora”).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


