Le formulazioni maggiormente utilizzate per proteggere il legno dal degradamento biotico in classi d'impiego 3 e 4 secondo la UNI EN 335-1 sono a base di sali di rame e altri co-formulanti quali composti azolici, organici e boro. Tali preparati devono garantire la resistenza del legno per un lungo periodo di tempo, quindi è importante che i principi attivi siano fissati stabilmente alle cellule legnose. La ricerca mira a sviluppare preservanti privi di sali metallici da utilizzare a contatto con il terreno, ecocompatibili ed innocui per l'uomo e gli animali. Come biocida è stato utilizzato l'acido borico, di cui è nota l'efficacia contro i funghi e gli insetti xilofagi, ma anche la facilità ad essere dilavato da legno sottoposto agli agenti atmosferici. Sono stati quindi aggiunti dei co-formulanti come l'albumina e l'acido silicico, che fissassero l'acido borico al legno. Le varie formulazioni sono state testate per la capacità di fissaggio del boro al legno mediante prove di dilavamento (UNI EN 84) e per l'efficacia protettiva contro funghi xilofagi mediante test di screening, test di laboratorio (UNI EN 113) e prove in campo (UNI EN 252) attualmente in corso. I risultati raggiunti sono promettenti, specialmente per il fissaggio al legno e l'efficacia contro i funghi della carie nei test di laboratorio, dove alcune formulazioni hanno conferito una durabilità di classe 1 (molto durabile) secondo la UNI EN 350-1. La prima valutazione delle prove in campo, eseguita dopo un anno, mostra una marcata differenza tra i provini trattati ed i controlli.

Preservanti del legno a base di acido borico e altri coformulanti: un'alternativa ecocompatibile ai sali di rame

Palanti S;Feci E
2009

Abstract

Le formulazioni maggiormente utilizzate per proteggere il legno dal degradamento biotico in classi d'impiego 3 e 4 secondo la UNI EN 335-1 sono a base di sali di rame e altri co-formulanti quali composti azolici, organici e boro. Tali preparati devono garantire la resistenza del legno per un lungo periodo di tempo, quindi è importante che i principi attivi siano fissati stabilmente alle cellule legnose. La ricerca mira a sviluppare preservanti privi di sali metallici da utilizzare a contatto con il terreno, ecocompatibili ed innocui per l'uomo e gli animali. Come biocida è stato utilizzato l'acido borico, di cui è nota l'efficacia contro i funghi e gli insetti xilofagi, ma anche la facilità ad essere dilavato da legno sottoposto agli agenti atmosferici. Sono stati quindi aggiunti dei co-formulanti come l'albumina e l'acido silicico, che fissassero l'acido borico al legno. Le varie formulazioni sono state testate per la capacità di fissaggio del boro al legno mediante prove di dilavamento (UNI EN 84) e per l'efficacia protettiva contro funghi xilofagi mediante test di screening, test di laboratorio (UNI EN 113) e prove in campo (UNI EN 252) attualmente in corso. I risultati raggiunti sono promettenti, specialmente per il fissaggio al legno e l'efficacia contro i funghi della carie nei test di laboratorio, dove alcune formulazioni hanno conferito una durabilità di classe 1 (molto durabile) secondo la UNI EN 350-1. La prima valutazione delle prove in campo, eseguita dopo un anno, mostra una marcata differenza tra i provini trattati ed i controlli.
2009
Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree - IVALSA - Sede Sesto Fiorentino
978-88-87553-16-1
acido silicico
albumina
basidiomiceti
durabilità conferita
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/63536
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