Nel Regno di Napoli di età moderna le numerazioni dei fuochi rappresentano la principale fonte in grado di fornire una visione complessiva della realtà demografica meridionale, pur presentando numerosi limiti legati alla loro natura di fonte fiscale. Per meglio comprendere possibili punti di forza e di debolezza delle numerazioni, appare utilissimo lo studio del dibattito, soprattutto a livello istituzionale, che precede e segue la compilazione di tali fonti. Il focus di questa indagine è la seconda metà del Seicento. Lo scoppio di una gravissima epidemia di peste tra il 1656 e il 1658 mette in crisi l'intero sistema fiscale, basato su una numerazione, quella del 1648, già ampiamente criticata dagli stessi contemporanei. Ne deriva un ampio dibattito nei tribunali regi e tra le autorità del Regno, volto ad accertare quanto accaduto e a proporre eventuali opportuni rimedi. In questo lavoro, quindi, si analizza la discussione, soprattutto a livello istituzionale, che segue a questa epidemia e che porta all'adozione di vari rimedi "provvisori" e alla pubblicazione "finale" della successiva numerazione del 1669. Una numerazione, questa, che, lungi dall'essere definitiva, continua ad animare il dibattito tra gli organi regi ancora negli anni seguenti. Grazie a tale dibattito si riesce a indagare più a fondo sulla natura di questa fonte, sui suoi limiti e sulla sua attendibilità, sulle strategie e sulle difficoltà, infine, cui andarono incontro le autorità laddove tentarono di conciliare i bisogni locali con le necessità fiscali del Regno e con le esigenze finanziarie di Madrid.

Il Regno di Napoli nella seconda metà del Seicento: il dibattito sulle numerazioni dei fuochi

Fusco Idamaria
2011

Abstract

Nel Regno di Napoli di età moderna le numerazioni dei fuochi rappresentano la principale fonte in grado di fornire una visione complessiva della realtà demografica meridionale, pur presentando numerosi limiti legati alla loro natura di fonte fiscale. Per meglio comprendere possibili punti di forza e di debolezza delle numerazioni, appare utilissimo lo studio del dibattito, soprattutto a livello istituzionale, che precede e segue la compilazione di tali fonti. Il focus di questa indagine è la seconda metà del Seicento. Lo scoppio di una gravissima epidemia di peste tra il 1656 e il 1658 mette in crisi l'intero sistema fiscale, basato su una numerazione, quella del 1648, già ampiamente criticata dagli stessi contemporanei. Ne deriva un ampio dibattito nei tribunali regi e tra le autorità del Regno, volto ad accertare quanto accaduto e a proporre eventuali opportuni rimedi. In questo lavoro, quindi, si analizza la discussione, soprattutto a livello istituzionale, che segue a questa epidemia e che porta all'adozione di vari rimedi "provvisori" e alla pubblicazione "finale" della successiva numerazione del 1669. Una numerazione, questa, che, lungi dall'essere definitiva, continua ad animare il dibattito tra gli organi regi ancora negli anni seguenti. Grazie a tale dibattito si riesce a indagare più a fondo sulla natura di questa fonte, sui suoi limiti e sulla sua attendibilità, sulle strategie e sulle difficoltà, infine, cui andarono incontro le autorità laddove tentarono di conciliare i bisogni locali con le necessità fiscali del Regno e con le esigenze finanziarie di Madrid.
2011
Istituto di Studi sul Mediterraneo - ISMed
fiscalità
regno di Napoli
Seicento
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/83603
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