Il cardo (Cynara cardunculus L.) è una specie erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Composite, con apparato radicale fittonante a ciclo autunno primaverile. È una coltura che si adatta alle condizioni pedoclimatiche delle regioni caldo aride del bacino del Mediterraneo. L'interesse per questa coltura nasce dalla possibilità di avere buone produzioni di biomassa anche su terreni marginali senza l'ausilio di irrigazione. Su questa specie sono state condotte diverse ricerche concernenti l'uso della biomassa lignocellulosica, dei semi e delle radici, sia per scopi energetici che come fonte di composti quali cellulosa, emicellulosa, olio e inulina da destinare alla chimica verde (Raccuia e Melilli 2007, Raccuia e Melilli 2010).La bioraffineria è un impianto grazie al quale la biomassa di vegetali, prodotti ad hoc o di scarto, vengono utilizzati per ricavare prodotti ad alto valore aggiunto e composti da destinare all'industria chimica, mentre la frazione inutilizzabile viene destinata ad uso energetico, mediante una serie di tecnologie e processi a basso costo e con limitate ricadute sull'ambiente.Le attività svolte negli ultimi anni dall'UOS di Catania in Sicilia e Sardegna hanno fatto emergere che in questi ambienti le produzioni in biomassa epigea secca possono superare le 20 t ha-1. Le rese più basse si registrano al primo anno dall'impianto, quando la coltura si insedia. Al secondo e terzo anno le rese aumentano notevolmente. Le rese in acheni in media possono oscillare tra 1,5 e 2,0 t ha-1. La ripartizione della biomassa dipende dal genotipo, dall'età dell'impianto e dalla resa in biomassa. A fine ciclo, sul totale della biomassa prodotta, le radici costituiscono il 40-50%, percentuale che si riduce progressivamente con l'età dell'impianto; la rimanente parte di biomassa è costituita in media dal 30% di foglie, 25% di fusti e 45% di capolini, il cui 15% è rappresentato dalla granella. Il cardo rappresenta dunque un'importante fonte da cui ricavare cellulosa, emicellulosa, olio e inulina, con bassi input energetici, senza ausilio di irrigazioni, con l'impiego di terreni marginali attualmente non utilizzati per colture food e con ottime rese in biomassa e granella.

Potenzialità dell'impiego della biomassa di cardo in impianti di bioraffineria

Raccuia Salvatore Antonino;Genovese Claudia;Leonardi Chiara;Bognanni Rosaria;Sollima Lucia;Melilli Maria Grazia
2014

Abstract

Il cardo (Cynara cardunculus L.) è una specie erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Composite, con apparato radicale fittonante a ciclo autunno primaverile. È una coltura che si adatta alle condizioni pedoclimatiche delle regioni caldo aride del bacino del Mediterraneo. L'interesse per questa coltura nasce dalla possibilità di avere buone produzioni di biomassa anche su terreni marginali senza l'ausilio di irrigazione. Su questa specie sono state condotte diverse ricerche concernenti l'uso della biomassa lignocellulosica, dei semi e delle radici, sia per scopi energetici che come fonte di composti quali cellulosa, emicellulosa, olio e inulina da destinare alla chimica verde (Raccuia e Melilli 2007, Raccuia e Melilli 2010).La bioraffineria è un impianto grazie al quale la biomassa di vegetali, prodotti ad hoc o di scarto, vengono utilizzati per ricavare prodotti ad alto valore aggiunto e composti da destinare all'industria chimica, mentre la frazione inutilizzabile viene destinata ad uso energetico, mediante una serie di tecnologie e processi a basso costo e con limitate ricadute sull'ambiente.Le attività svolte negli ultimi anni dall'UOS di Catania in Sicilia e Sardegna hanno fatto emergere che in questi ambienti le produzioni in biomassa epigea secca possono superare le 20 t ha-1. Le rese più basse si registrano al primo anno dall'impianto, quando la coltura si insedia. Al secondo e terzo anno le rese aumentano notevolmente. Le rese in acheni in media possono oscillare tra 1,5 e 2,0 t ha-1. La ripartizione della biomassa dipende dal genotipo, dall'età dell'impianto e dalla resa in biomassa. A fine ciclo, sul totale della biomassa prodotta, le radici costituiscono il 40-50%, percentuale che si riduce progressivamente con l'età dell'impianto; la rimanente parte di biomassa è costituita in media dal 30% di foglie, 25% di fusti e 45% di capolini, il cui 15% è rappresentato dalla granella. Il cardo rappresenta dunque un'importante fonte da cui ricavare cellulosa, emicellulosa, olio e inulina, con bassi input energetici, senza ausilio di irrigazioni, con l'impiego di terreni marginali attualmente non utilizzati per colture food e con ottime rese in biomassa e granella.
2014
Istituto per i Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo - ISAFOM
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Descrizione: Potenzialità dell'impiego della biomassa di cardo in impianti di bioraffineria
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/282026
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