La famiglia delle Brassicaceae riveste un ruolo di rilievo nel panorama orticolo che caratterizza i Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo per via dell'enorme diversità espressa da specie spontanee e coltivate. Le piante appartenenti a questa famiglia giocano un ruolo importante in termini economici in quanto sono utilizzate non solo per la produzione di ortaggi, ma anche per la produzione di foraggio e per l'estrazione di oli ad uso sia alimentare che farmaceutico. L'interesse per le colture appartenenti alle Brassicacee è legato alla valenza salutistica, principalmente all'azione di numerosi metaboliti secondari che presentano attività antiossidante e chemio-preventiva nei confronti di diversi tipi di malattie cronico generative. Esse sono ricche di vitamine e composti bioattivi, quali glucosilonati e polifenoli (flavonoidi e antocianine), che esplicano attività antiossidante e antinfiammatoria. All'interno del progetto europeo H2020 BRESOV "Breeding for Resilient, Efficient and Sustainable Organic Vegetable Production", è stata esplorata la possibilità di selezionare materiali genetici resistenti allo stress idrico, con rese e caratteristiche salutistiche che permettano la valorizzazione di germoplasma anche non migliorato. In questa nota si riportano i dati relativi alla caratterizzazione bioagronomica (statura, diametro colletto e fusto, biomassa foglie, fusto e radice) e chimica (polifenoli) di sei accessioni di cavolo da foglia sottoposti a due regimi irrigui differenti (35% e 100% dell' ETc), allevate in serra certificata in biologico durante l'annata agraria 2019. Nella media delle 6 accessioni allo studio, tutte le caratteristiche biometriche e produttive sono risultate influenzate dal regime irriguo, ed in particolare: la statura della pianta è risultata pari 73,4 vs 26,1 cm, il diametro del colletto 26,4 vs 18,4 mm, il diametro del fusto 35,3 vs 29,6 mm, il numero di foglie 34 vs 22, rispettivamente al 100 e 35% dell'ETc, con una produzione di biomassa complessiva di 1864 vs 651 g pianta-1. In condizioni subottimali, le piante hanno indirizzato la produzione maggiormente verso le radici con un'incidenza media del 9% sulla biomassa complessiva vs il 7% registrato al 100% dell'ETc. Il contenuto in fenoli totali, pari a circa 3 mg acido gallico g-1 è risultato influenzato sia dal genotipo che dal regime irriguo. Nella media dei regimi irrigui, le accessioni "BH 50" (banca del germoplasma del Di3A dell'Università di Catania) e "HRIGRU7546" (banca del germoplasma di Warwick-UK) sono risultate le più produttive (1.324 e 876 di foglie pianta-1) e le più resistenti allo stress idrico con soddisfacente produzione di parte edule (circa 500 g di foglie pianta-1) e un buon tenore in composti fenolici.
Influenza del regime irriguo sulla produzione e qualità in Brassica oleracea var. acephala DC
Argento S;Melilli MG;
2021
Abstract
La famiglia delle Brassicaceae riveste un ruolo di rilievo nel panorama orticolo che caratterizza i Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo per via dell'enorme diversità espressa da specie spontanee e coltivate. Le piante appartenenti a questa famiglia giocano un ruolo importante in termini economici in quanto sono utilizzate non solo per la produzione di ortaggi, ma anche per la produzione di foraggio e per l'estrazione di oli ad uso sia alimentare che farmaceutico. L'interesse per le colture appartenenti alle Brassicacee è legato alla valenza salutistica, principalmente all'azione di numerosi metaboliti secondari che presentano attività antiossidante e chemio-preventiva nei confronti di diversi tipi di malattie cronico generative. Esse sono ricche di vitamine e composti bioattivi, quali glucosilonati e polifenoli (flavonoidi e antocianine), che esplicano attività antiossidante e antinfiammatoria. All'interno del progetto europeo H2020 BRESOV "Breeding for Resilient, Efficient and Sustainable Organic Vegetable Production", è stata esplorata la possibilità di selezionare materiali genetici resistenti allo stress idrico, con rese e caratteristiche salutistiche che permettano la valorizzazione di germoplasma anche non migliorato. In questa nota si riportano i dati relativi alla caratterizzazione bioagronomica (statura, diametro colletto e fusto, biomassa foglie, fusto e radice) e chimica (polifenoli) di sei accessioni di cavolo da foglia sottoposti a due regimi irrigui differenti (35% e 100% dell' ETc), allevate in serra certificata in biologico durante l'annata agraria 2019. Nella media delle 6 accessioni allo studio, tutte le caratteristiche biometriche e produttive sono risultate influenzate dal regime irriguo, ed in particolare: la statura della pianta è risultata pari 73,4 vs 26,1 cm, il diametro del colletto 26,4 vs 18,4 mm, il diametro del fusto 35,3 vs 29,6 mm, il numero di foglie 34 vs 22, rispettivamente al 100 e 35% dell'ETc, con una produzione di biomassa complessiva di 1864 vs 651 g pianta-1. In condizioni subottimali, le piante hanno indirizzato la produzione maggiormente verso le radici con un'incidenza media del 9% sulla biomassa complessiva vs il 7% registrato al 100% dell'ETc. Il contenuto in fenoli totali, pari a circa 3 mg acido gallico g-1 è risultato influenzato sia dal genotipo che dal regime irriguo. Nella media dei regimi irrigui, le accessioni "BH 50" (banca del germoplasma del Di3A dell'Università di Catania) e "HRIGRU7546" (banca del germoplasma di Warwick-UK) sono risultate le più produttive (1.324 e 876 di foglie pianta-1) e le più resistenti allo stress idrico con soddisfacente produzione di parte edule (circa 500 g di foglie pianta-1) e un buon tenore in composti fenolici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
