La placenta dei meloni immaturi: uno scrigno di composti utili alla salute umana

Nell'ambito del progetto di ricerca SoilessGO, finanziato dalla Sottomisura 16.2 del PSR Puglia 2014- 2020 (supporto per progetti pilota e sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie e disseminazione dei risultati ottenuti dai Gruppi Operativi), ecotipi locali di melone immaturo Cucumis melo L. subsp. melo conv. Flexuosus sono stati coltivati con la tecnica della coltivazione senza suolo al fine di individuare i genotipi più adatti a questo tipo di coltivazione. Contestualmente, con l'obiettivo di ridurre la produzione di scarti di cibo si stanno mettendo in pratica tecniche colturali atte alla produzione di nuovi prodotti orticoli come i "mini-ortaggi" (edibili al 100%). Obiettivo della presente ricerca è stato quello di considerare il valore nutrizionale della placenta di un ecotipo di Cucumis melo L. subsp. melo conv. Flexuosus denominato "Carosello leccese". Dalle analisi effettuate è emerso che il contenuto di zuccheri totali della placenta è simile a quello del mesocarpo, mentre il profilo polifenolico della placenta ha evidenziato la presenza di acido gallico, acido benzoico, gallato di metile, acido p-cumarico, acido clorogenico e rutina. Il contenuto di polifenoli totali è risultato essere circa 1,5 volte maggiore nella placenta rispetto al mesocarpo mentre l'?-tocoferolo è stato di circa il 52% maggiore nella placenta rispetto al resto del frutto. Infine, il contenuto di carotenoidi e clorofille è risultato essere inferiore nella placenta rispetto ai tessuti più esterni della peponide. In conclusione, i risultati di questo studio indicano che la placenta dei peponidi del "Carosello leccese" non deve essere considerata uno scarto ma, al contrario, può essere utilizzata per valorizzare ulteriormente questo ortaggio.