Le potenzialità produttive rendono il cardo (Cynara cardunculus L.) una specie adatta per la produzione di biomassa e di semi da destinare a scopi energetici. Le ricerche sono state portate avanti nell'arco di tre anni, dal 2010 al 2012, in campi sperimentali di differenti aree interne della Sicilia. Gli studi sono stati finalizzati alla messa a punto di impianti pilota di piccole dimensioni, per la definizione di una filiera integrata, destinata a testare l'applicazione selettiva del prodotto raccolto: biomassa per la produzione di pellet e semi per la produzione di olio e panelli di estrazione. Le prove sono state condotte su di un'area complessiva di 10.000 m2, la biomassa raccolta è stata processata in un impianto di pellettizzazione mobile e il seme in un impianto pilota di spremitura e trans esterificazione. I risultati mostrano nel triennio una resa di 64 t ha-1 di pellet, mentre dai semi è stato possibile ottenere 985 l di biodiesel e 3.03 t di panelli di estrazione, con una composizione del 21.3% di proteine e del 6.9% di olio. L'elevato contenuto nutrizionale dei panelli permette di poter utilizzare questo prodotto residuale come ottimo integratore nella mangimistica, rappresentando una valida alternativa o un'integrazione del reddito derivante dalle colture già in essere.
Analisi tecnica ed economica di una filiera corta per la produzione di biodiesel e pellet da cardo
Raccuia SA;Sollima L;Venticinque M;Toscano V;Genovese C;Melilli MG
2015
Abstract
Le potenzialità produttive rendono il cardo (Cynara cardunculus L.) una specie adatta per la produzione di biomassa e di semi da destinare a scopi energetici. Le ricerche sono state portate avanti nell'arco di tre anni, dal 2010 al 2012, in campi sperimentali di differenti aree interne della Sicilia. Gli studi sono stati finalizzati alla messa a punto di impianti pilota di piccole dimensioni, per la definizione di una filiera integrata, destinata a testare l'applicazione selettiva del prodotto raccolto: biomassa per la produzione di pellet e semi per la produzione di olio e panelli di estrazione. Le prove sono state condotte su di un'area complessiva di 10.000 m2, la biomassa raccolta è stata processata in un impianto di pellettizzazione mobile e il seme in un impianto pilota di spremitura e trans esterificazione. I risultati mostrano nel triennio una resa di 64 t ha-1 di pellet, mentre dai semi è stato possibile ottenere 985 l di biodiesel e 3.03 t di panelli di estrazione, con una composizione del 21.3% di proteine e del 6.9% di olio. L'elevato contenuto nutrizionale dei panelli permette di poter utilizzare questo prodotto residuale come ottimo integratore nella mangimistica, rappresentando una valida alternativa o un'integrazione del reddito derivante dalle colture già in essere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.