Il mais, primo cereale nel mondo per produzione, risulta essere molto suscettibile alla contaminazione da micotossine i cui livelli dipendono fortemente dall'annata agraria. È noto che cariossidi di mais ammuffite, scolorite, danneggiate o rotte, così come le polveri all'interno di una partita contaminata, contengono alti livelli di micotossine. Una combinazione di tecnologie in grado di rimuovere efficacemente le frazioni contaminate può quindi ridurne significativamente la contaminazione nel prodotto finale. Diversi lotti di mais (3-25 tonnellate) contaminato da aflatossine e alcune tossine di Fusarium (deossinivalenolo, fumonisine e zearalenone) sono stati processati in tre diversi impianti industriali (in Italia, Germania e Spagna) allo scopo di valutare l'effetto della pulizia delle cariossidi sulla riduzione dei livelli di micotossine. Le tecniche investigate includevano i) separazione meccanica delle cariossidi sulla base delle dimensioni allo scopo di eliminare le frazioni grosse, piccole e gli spezzati; ii) rimozione delle polveri/particelle sottili attraverso un sistema di aspirazione; iii) separazione delle cariossidi basata sulla loro densità e iv) selezione ottica delle cariossidi difettate per forma e colore. Il campionamento dinamico è stato eseguito lungo l'intera linea di processo in accordo al Regolamento CE n. 401/2006 tenendo conto del peso del lotto e della velocità di scarico (tonnellate/ora). È stato raccolto un numero di campioni incrementali da 3 a 100 (circa 100-300 g ciascuno), a seconda delle frazioni campionate. Le analisi delle micotossine sono state eseguite con metodi HPLC previa purificazione degli estratti mediante colonnine ad immunoaffinità. E' stata osservata una riduzione significativa del contenuto di micotossine nel prodotto pulito con percentuali fino al 90% per le aflatossine, fino all'88% per lo zearalenone, fino all'82% per il deossinivalenolo e fino al 69% per le fumonisine, rispetto al prodotto iniziale non pulito. Tutte le frazioni di scarto di pulitura, ed in particolare le polveri e le frazioni di scarto prodotte dall'aspiratore e dalla selezionatrice ottica, contenevano elevati livelli di micotossine. Questo studio dimostra che una linea di pulizia che combina tecnologie di selezione sia meccaniche che ottiche è una soluzione affidabile per ridurre sensibilmente la contaminazione da micotossine nel mais.

Riduzione della contaminazione da micotossine nel mais mediante pulizia della granella su scala industriale

Michelangelo Pascale;Vincenzo Lippolis;Salvatore Cervellieri;Annalisa De Girolamo;Biancamaria Ciasca;
2020

Abstract

Il mais, primo cereale nel mondo per produzione, risulta essere molto suscettibile alla contaminazione da micotossine i cui livelli dipendono fortemente dall'annata agraria. È noto che cariossidi di mais ammuffite, scolorite, danneggiate o rotte, così come le polveri all'interno di una partita contaminata, contengono alti livelli di micotossine. Una combinazione di tecnologie in grado di rimuovere efficacemente le frazioni contaminate può quindi ridurne significativamente la contaminazione nel prodotto finale. Diversi lotti di mais (3-25 tonnellate) contaminato da aflatossine e alcune tossine di Fusarium (deossinivalenolo, fumonisine e zearalenone) sono stati processati in tre diversi impianti industriali (in Italia, Germania e Spagna) allo scopo di valutare l'effetto della pulizia delle cariossidi sulla riduzione dei livelli di micotossine. Le tecniche investigate includevano i) separazione meccanica delle cariossidi sulla base delle dimensioni allo scopo di eliminare le frazioni grosse, piccole e gli spezzati; ii) rimozione delle polveri/particelle sottili attraverso un sistema di aspirazione; iii) separazione delle cariossidi basata sulla loro densità e iv) selezione ottica delle cariossidi difettate per forma e colore. Il campionamento dinamico è stato eseguito lungo l'intera linea di processo in accordo al Regolamento CE n. 401/2006 tenendo conto del peso del lotto e della velocità di scarico (tonnellate/ora). È stato raccolto un numero di campioni incrementali da 3 a 100 (circa 100-300 g ciascuno), a seconda delle frazioni campionate. Le analisi delle micotossine sono state eseguite con metodi HPLC previa purificazione degli estratti mediante colonnine ad immunoaffinità. E' stata osservata una riduzione significativa del contenuto di micotossine nel prodotto pulito con percentuali fino al 90% per le aflatossine, fino all'88% per lo zearalenone, fino all'82% per il deossinivalenolo e fino al 69% per le fumonisine, rispetto al prodotto iniziale non pulito. Tutte le frazioni di scarto di pulitura, ed in particolare le polveri e le frazioni di scarto prodotte dall'aspiratore e dalla selezionatrice ottica, contenevano elevati livelli di micotossine. Questo studio dimostra che una linea di pulizia che combina tecnologie di selezione sia meccaniche che ottiche è una soluzione affidabile per ridurre sensibilmente la contaminazione da micotossine nel mais.
2020
Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari - ISPA
micotossine
mais
pulizia cariossidi
sortex
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/379683
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