L'analisi sensoriale può trovare applicazione non solo nella valutazione di prodotti, ma anche di aspetti ambientali determinanti per il comfort. In ambito casalingo sono presenti potenziali fonti di odori sgradevoli che possono causare molestie olfattive, anche perché percepiti come segnali di carenze igieniche. Questa problematica è stata affrontata in relazione alla conservazione in frigorifero (Sironi et al., 2008), ma altri elettrodomestici (es. forni, lavastoviglie) possono dare origine a cattivi odori, derivati dalla decomposizione di residui alimentari (Doyle, 2007, Kim et al., 2009). Gli odori ambientali sgradevoli sono generalmente valutati con analisi strumentali (es. GC-MS) e olfattometria dinamica (UNI EN 13725:2004), in grado di determinare l'intensità dell'odore (Davoli et al., 2001), eventualmente integrata dalla valutazione del tono edonico, che stabilisce la gradevolezza dello stimolo olfattivo (Both et al., 2004). Le scienze sensoriali affrontano comunemente valutazione di aspetti sgradevoli (difetti, taint, off-odor o -flavor), che compromettono l'accettabilità di prodotti. In questa ricerca, orientata a valutare gli odori generati in lavastoviglie, si sono utilizzate metodologie modulate da quelle applicate per verificare "difetti" in alimenti deperibili quale l'olio extra vergine d'oliva (Morales et al., 2005), applicandole alla valutazione delle molestie olfattive.
Valutazione degli odori sgradevoli nelle lavastoviglie
Edoardo Gatti;Massimiliano Magli;Marta Cianciabella;Stefano Predieri
2017
Abstract
L'analisi sensoriale può trovare applicazione non solo nella valutazione di prodotti, ma anche di aspetti ambientali determinanti per il comfort. In ambito casalingo sono presenti potenziali fonti di odori sgradevoli che possono causare molestie olfattive, anche perché percepiti come segnali di carenze igieniche. Questa problematica è stata affrontata in relazione alla conservazione in frigorifero (Sironi et al., 2008), ma altri elettrodomestici (es. forni, lavastoviglie) possono dare origine a cattivi odori, derivati dalla decomposizione di residui alimentari (Doyle, 2007, Kim et al., 2009). Gli odori ambientali sgradevoli sono generalmente valutati con analisi strumentali (es. GC-MS) e olfattometria dinamica (UNI EN 13725:2004), in grado di determinare l'intensità dell'odore (Davoli et al., 2001), eventualmente integrata dalla valutazione del tono edonico, che stabilisce la gradevolezza dello stimolo olfattivo (Both et al., 2004). Le scienze sensoriali affrontano comunemente valutazione di aspetti sgradevoli (difetti, taint, off-odor o -flavor), che compromettono l'accettabilità di prodotti. In questa ricerca, orientata a valutare gli odori generati in lavastoviglie, si sono utilizzate metodologie modulate da quelle applicate per verificare "difetti" in alimenti deperibili quale l'olio extra vergine d'oliva (Morales et al., 2005), applicandole alla valutazione delle molestie olfattive.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.