In anni recenti, linguistica computazionale e linguistica applicata hanno ampliato i loro rispettivi ambiti d'indagine, utilizzando l'ontologia formale della linguistica teorica e i modelli cognitivi della psicolinguistica per studiare le difficoltà che i parlanti incontrano nello svolgimento di "compiti" linguistici specifici.Nell'ambito della lettura, le tecnologie per il Trattamento Automatico del Linguaggio (TAL) si sono dimostrate capaci di classificare il livello di leggibilità di un testo, basandosi sulla distribuzione di alcuni parametri linguistici in testi pre-classificati per età dei lettori destinatari, o per grado di scolarità, o per livello di sviluppo cognitivo. Ad esempio, parole o frasi più lunghe, o parole più rare tendono a distribuirsi in testi di più difficile comprensione, o destinati a lettori più maturi. E' possibile così assegnare a un testo, o a ogni singola frase, un punteggio di leggibilità in funzione (inversa) della complessità lessicale, morfologica, sintattica o pragmatica dell'unità testuale analizzata.In Linguistica Applicata (LA) la valutazione della difficoltà di lettura ha seguito un approccio funzionale. Nel modello semplice di lettura, ad esempio, la capacità di leggere un testo è analizzata come il prodotto dell'interazione tra decodifica e comprensione. Attraverso l'osservazione di un campione di bambini impegnati nella lettura, è possibile valutare la loro fluenza in decodifica, gli errori di decodifica e comprensione, e l'efficacia di percorsi educativi personalizzati.La piattaforma ReadLet è stata sviluppata con l'obiettivo di integrare l'approccio classificatorio del TAL con quello funzionale della LA. Il bambino legge un breve testo visualizzato sullo schermo di un tablet, ad alta voce o in modalità silente. In entrambi i casi, al bambino viene chiesto di "tenere il segno" con il dito sullo schermo nel corso della lettura. La traccia tattile è registrata e allineata con il testo visualizzato sullo schermo mediante un algoritmo di convoluzione. Al contempo, il testo è annotato automaticamente per tratti linguistici. Alla fine della sessione di lettura silente, il bambino risponde ad alcune semplici domande sul contenuto del testo. I dati raccolti consentono di valutare le difficoltà (rallentamenti o errori) che il bambino incontra nella lettura, e di mettere in relazione "in tempo reale" queste difficoltà con aspetti linguistici specifici del testo. Un'analisi preliminare dei dati raccolti da ReadLet su oltre 400 allievi di alcune scuole elementari toscane e della Svizzera italiana, ha evidenziato il differente "passo" di lettura tra lettori con sviluppo tipico e atipico, e il peso che variabili come lunghezza, frequenza e lessicalità hanno su profili di lettura individuali e aggregati. La possibilità di "controllare" automaticamente la distribuzione di queste variabili nel testo e di correlarle con le difficoltà del singolo bambino consente, infine, di somministrare testi con livelli di difficoltàgradualmente crescenti, rendendo possibili percorsi personalizzati di potenziamento.
Valutare la lettura "in tempo reale": un esempio di integrazione tra linguistica computazionale e linguistica applicata
Marzi C
Primo
;Taxitari L;Ferro M;Nadalini A;Pirrelli V
2021
Abstract
In anni recenti, linguistica computazionale e linguistica applicata hanno ampliato i loro rispettivi ambiti d'indagine, utilizzando l'ontologia formale della linguistica teorica e i modelli cognitivi della psicolinguistica per studiare le difficoltà che i parlanti incontrano nello svolgimento di "compiti" linguistici specifici.Nell'ambito della lettura, le tecnologie per il Trattamento Automatico del Linguaggio (TAL) si sono dimostrate capaci di classificare il livello di leggibilità di un testo, basandosi sulla distribuzione di alcuni parametri linguistici in testi pre-classificati per età dei lettori destinatari, o per grado di scolarità, o per livello di sviluppo cognitivo. Ad esempio, parole o frasi più lunghe, o parole più rare tendono a distribuirsi in testi di più difficile comprensione, o destinati a lettori più maturi. E' possibile così assegnare a un testo, o a ogni singola frase, un punteggio di leggibilità in funzione (inversa) della complessità lessicale, morfologica, sintattica o pragmatica dell'unità testuale analizzata.In Linguistica Applicata (LA) la valutazione della difficoltà di lettura ha seguito un approccio funzionale. Nel modello semplice di lettura, ad esempio, la capacità di leggere un testo è analizzata come il prodotto dell'interazione tra decodifica e comprensione. Attraverso l'osservazione di un campione di bambini impegnati nella lettura, è possibile valutare la loro fluenza in decodifica, gli errori di decodifica e comprensione, e l'efficacia di percorsi educativi personalizzati.La piattaforma ReadLet è stata sviluppata con l'obiettivo di integrare l'approccio classificatorio del TAL con quello funzionale della LA. Il bambino legge un breve testo visualizzato sullo schermo di un tablet, ad alta voce o in modalità silente. In entrambi i casi, al bambino viene chiesto di "tenere il segno" con il dito sullo schermo nel corso della lettura. La traccia tattile è registrata e allineata con il testo visualizzato sullo schermo mediante un algoritmo di convoluzione. Al contempo, il testo è annotato automaticamente per tratti linguistici. Alla fine della sessione di lettura silente, il bambino risponde ad alcune semplici domande sul contenuto del testo. I dati raccolti consentono di valutare le difficoltà (rallentamenti o errori) che il bambino incontra nella lettura, e di mettere in relazione "in tempo reale" queste difficoltà con aspetti linguistici specifici del testo. Un'analisi preliminare dei dati raccolti da ReadLet su oltre 400 allievi di alcune scuole elementari toscane e della Svizzera italiana, ha evidenziato il differente "passo" di lettura tra lettori con sviluppo tipico e atipico, e il peso che variabili come lunghezza, frequenza e lessicalità hanno su profili di lettura individuali e aggregati. La possibilità di "controllare" automaticamente la distribuzione di queste variabili nel testo e di correlarle con le difficoltà del singolo bambino consente, infine, di somministrare testi con livelli di difficoltàgradualmente crescenti, rendendo possibili percorsi personalizzati di potenziamento.File | Dimensione | Formato | |
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