Sono sempre più numerose, sia nell'Unione Europea che negli Stati Uniti, le attività di ricerca e i progetti dimostrativi volti a sostenere e dimostrare la opportunità di utilizzare gli oli vegetali e i loro derivati come biodisel. Mentre negli Stati Uniti l'attività di ricerca sul biodiesel si è concentrata principalmente sull'olio di soia (la soia è di gran lunga la coltura oleaginosa più diffusa negli Stati Uniti), in Europa è sicuramente l'olio di colza (Brassica napus) la coltura oleaginosa più utilizzata come materia prima per la produzione di biodiesel. Recentemente altre colture oleaginose sono state oggetto di crescente interesse per la produzione di biodisel grazie alla loro migliore adattabilità a condizioni colturali più marginali rispetto a B. napus e per la migliore resa in olio e composizione in acidi grassi. In questa nota vengono riportati i risultati di alcune prove volte a valutare l'influenza del genotipo sulla resa in granella di diverse colture oleaginose coltivate nel sud Sicilia, una zona caratterizzata dalla condizione tipica dell'ambiente mediterraneo. Le prove sono state condotte presso il campo sperimentale dell'ISAFOM UOS di Catania, situato a Cassibile (SR, 40 m slm). Tutte le coltivazioni sono state condotte in asciutto, con l'esclusivo ausilio di apporti idrici naturali. Vengono riportati i dati di differenti genotipi di specie oleaginose: quattro genotipi di Camelina sativa, quattro genotipi di Brassica carinata, due genotipi di Brassica napus, quattro genotipi di Linum usitatissimum e due genotipi di Carthamus tinctorius. A partire dall'emergenza per tutta la durata del ciclo colturale sono state identificate tutte le fasi biologiche delle specie oggetto di studio (germinazione, fioritura, maturazione fisiologica e maturazione agronomica). Al momento della raccolta sono state calcolate la resa in granella e la quantità di olio dei semi. I risultati hanno evidenziato che la B. carinata è la specie ha mostrato la resa più elevata (18 q 1 ha-nella media dei genotipi), seguita da B. napus (14 q ha-1 nella media dei genotipi). Tutti i genotipi di C. sativa, di contro si sono dimostrati i meno produttivi, anche se il contenuto in olio, espresso in kg-1 d.m. è risultato sensibilmente maggiore (400 kg-1 d.m.) rispetto a quello quantificato per B. carinata e B. napus (300 kg-1 d.m.)

Valutazione delle rese in granella e in olio di differenti colture oleaginose in ambiente mediterraneo

Raccuia Salvatore Antonino;Toscano Valeria;Calderaro Pietro;Venticinque Mario;Argento Sergio;Melilli Maria Grazia
2014

Abstract

Sono sempre più numerose, sia nell'Unione Europea che negli Stati Uniti, le attività di ricerca e i progetti dimostrativi volti a sostenere e dimostrare la opportunità di utilizzare gli oli vegetali e i loro derivati come biodisel. Mentre negli Stati Uniti l'attività di ricerca sul biodiesel si è concentrata principalmente sull'olio di soia (la soia è di gran lunga la coltura oleaginosa più diffusa negli Stati Uniti), in Europa è sicuramente l'olio di colza (Brassica napus) la coltura oleaginosa più utilizzata come materia prima per la produzione di biodiesel. Recentemente altre colture oleaginose sono state oggetto di crescente interesse per la produzione di biodisel grazie alla loro migliore adattabilità a condizioni colturali più marginali rispetto a B. napus e per la migliore resa in olio e composizione in acidi grassi. In questa nota vengono riportati i risultati di alcune prove volte a valutare l'influenza del genotipo sulla resa in granella di diverse colture oleaginose coltivate nel sud Sicilia, una zona caratterizzata dalla condizione tipica dell'ambiente mediterraneo. Le prove sono state condotte presso il campo sperimentale dell'ISAFOM UOS di Catania, situato a Cassibile (SR, 40 m slm). Tutte le coltivazioni sono state condotte in asciutto, con l'esclusivo ausilio di apporti idrici naturali. Vengono riportati i dati di differenti genotipi di specie oleaginose: quattro genotipi di Camelina sativa, quattro genotipi di Brassica carinata, due genotipi di Brassica napus, quattro genotipi di Linum usitatissimum e due genotipi di Carthamus tinctorius. A partire dall'emergenza per tutta la durata del ciclo colturale sono state identificate tutte le fasi biologiche delle specie oggetto di studio (germinazione, fioritura, maturazione fisiologica e maturazione agronomica). Al momento della raccolta sono state calcolate la resa in granella e la quantità di olio dei semi. I risultati hanno evidenziato che la B. carinata è la specie ha mostrato la resa più elevata (18 q 1 ha-nella media dei genotipi), seguita da B. napus (14 q ha-1 nella media dei genotipi). Tutti i genotipi di C. sativa, di contro si sono dimostrati i meno produttivi, anche se il contenuto in olio, espresso in kg-1 d.m. è risultato sensibilmente maggiore (400 kg-1 d.m.) rispetto a quello quantificato per B. carinata e B. napus (300 kg-1 d.m.)
2014
Istituto per i Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo - ISAFOM
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Descrizione: Valutazione delle rese in granella e in olio di differenti colture oleaginose in ambiente mediterraneo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/282004
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