L"osteosarcoma rappresenta il 56% delle neoplasie ossee pediatriche ed è caratterizzato da una elevata resistenza alla chemio- e radioterapia. In uno studio precedente è stato dimostrato in cellule SAOs derivate da un osteosarcoma umano, l"effetto anti-proliferativo di una preparazione di carotenoidi da polpa e semi di zucca (ECZ) veicolato con nanoemulsioni con attivazione di un processo di autofagia non protettiva Obiettivo della presente comunicazione è lo studio dell"effetto radiosensibilizzante dell"ECZ in una nuova linea cellulare di osteosarcoma umano derivata dalle SAOs dopo esposizione a dosi subletali di radiazioni gamma. La nuova linea cellulare, denominata SAOs400mr, è stata confrontata con la linea parentale SAOs in termini di capacità proliferativa (numero di colonie formate, saggio di vitalità con Trypan blue) e marcatori di resistenza alle radiazioni misurati mediante saggi di autofagia protettiva (saggio del CytoID, espressione di LC3II) e di senescenza (test della beta-galattosidasi, espressione della proteina p16INK4). L"ECZ, veicolato con nanoemulsioni, è stato aggiunto alle cellule con o senza pre-trattamento con raggi gamma. L"effetto sulla vitalità cellulare in termini di additività o sinergia a seguito del trattamento combinato tra ECZ e radiazioni gamma è stato misurato con il Combination Index (C.I.). L"ECZ a concentrazioni di 200microg/ml attiva un"autofagia citostatica sulle SAOS400mr determinando un blocco del ciclo cellulare in fase G2/M. Diversamente, l"effetto combinato tra ECZ (100-200microg/ml) e radiazioni gamma (500-1000 RAD) mostra un effetto sinergico (C. I. <1) sulle cellule resistenti alle radiazioni determinando morte cellulare (>80%) con attivazione di un"autofagia citotossica. L"ECZ ha mostrato un effetto citostatico e radiosensibilizzante sulle cellule SAOs400mr suggerendo che le molecole bioattive presenti possono esercitare un potenziale effetto chemioterapeutico in una eventuale terapia adiuvante contro l"osteosarcoma.
ATTIVAZIONE DI AUTOFAGIA CITOTOSSICA IN UNA NUOVA LINEA DI OSTEOSARCOMA UMANO DOPO TRATTAMENTO COMBINATO CON RADIAZIONI GAMMA E CAROTENOIDI
Russo Maria;Moccia Stefania;Mita Giovanni;Durante Miriana;Tedesco Idolo;SpagnuoloCarmela;Russo Gian Luigi
2017
Abstract
L"osteosarcoma rappresenta il 56% delle neoplasie ossee pediatriche ed è caratterizzato da una elevata resistenza alla chemio- e radioterapia. In uno studio precedente è stato dimostrato in cellule SAOs derivate da un osteosarcoma umano, l"effetto anti-proliferativo di una preparazione di carotenoidi da polpa e semi di zucca (ECZ) veicolato con nanoemulsioni con attivazione di un processo di autofagia non protettiva Obiettivo della presente comunicazione è lo studio dell"effetto radiosensibilizzante dell"ECZ in una nuova linea cellulare di osteosarcoma umano derivata dalle SAOs dopo esposizione a dosi subletali di radiazioni gamma. La nuova linea cellulare, denominata SAOs400mr, è stata confrontata con la linea parentale SAOs in termini di capacità proliferativa (numero di colonie formate, saggio di vitalità con Trypan blue) e marcatori di resistenza alle radiazioni misurati mediante saggi di autofagia protettiva (saggio del CytoID, espressione di LC3II) e di senescenza (test della beta-galattosidasi, espressione della proteina p16INK4). L"ECZ, veicolato con nanoemulsioni, è stato aggiunto alle cellule con o senza pre-trattamento con raggi gamma. L"effetto sulla vitalità cellulare in termini di additività o sinergia a seguito del trattamento combinato tra ECZ e radiazioni gamma è stato misurato con il Combination Index (C.I.). L"ECZ a concentrazioni di 200microg/ml attiva un"autofagia citostatica sulle SAOS400mr determinando un blocco del ciclo cellulare in fase G2/M. Diversamente, l"effetto combinato tra ECZ (100-200microg/ml) e radiazioni gamma (500-1000 RAD) mostra un effetto sinergico (C. I. <1) sulle cellule resistenti alle radiazioni determinando morte cellulare (>80%) con attivazione di un"autofagia citotossica. L"ECZ ha mostrato un effetto citostatico e radiosensibilizzante sulle cellule SAOs400mr suggerendo che le molecole bioattive presenti possono esercitare un potenziale effetto chemioterapeutico in una eventuale terapia adiuvante contro l"osteosarcoma.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.