Ci sono studenti affetti da gravi e/o croniche patologie che non possono frequentare la scuola. In queste circostanze solitamente è prevista l'attivazione del servizio di Istruzione Domiciliare (ID). La gestione dell'ID, per una molteplicità di fattori, da un lato garantisce con la presenza periodica di docenti a casa dello studente il diritto allo studio, dall'altro non sembra favorire i momenti di interazione sociale con i pari. L'assenza o la riduzione di relazioni sociali può essere fonte di ulteriore malessere psicologico dello studente homebound, considerando che la tendenza a collaborare è una dimensione fondamentale dell'essere umano. Infatti, la relazione con gli altri svolge un ruolo centrale nello sviluppo della mente e delle abilità sociali, cognitive e metacognitive che consentono la comprensione e la gestione del mondo interiore. In questo contesto il progetto TRIS (Tecnologie di Rete e Inclusione Socio-educativa) si è posto come obiettivo lo studio di approcci didattico-metodologici e i relativi settings tecnologici finalizzati all'inclusione socio-educativa dello studente svantaggiato, alla sua partecipazione attiva, sia alle lezioni d'aula, sia allo studio collaborativo. La strutturazione di una classe ibrida, supportata da processi didattici orientati alla cooperazione e da un uso continuo e regolare delle tecnologie di rete, ha consentito una partecipazione attiva dello studente homebound, aiutandolo allo sviluppo di un forte senso di condivisione e appartenenza alla comunità scolastica. Nell'ambito del presente contributo saranno presentate le indicazioni metodologiche/didattiche, organizzative, i principali risultati e le criticità emerse.
Coltivare la dimensione socio-relazionale in una classe con studenti Homebound: il ruolo delle tecnologie di rete
Vincenza Benigno;Giovanni Caruso;Ottavia Epifania;Chiara Fante;Fabrizio Ravicchio;Guglielmo Trentin
2017
Abstract
Ci sono studenti affetti da gravi e/o croniche patologie che non possono frequentare la scuola. In queste circostanze solitamente è prevista l'attivazione del servizio di Istruzione Domiciliare (ID). La gestione dell'ID, per una molteplicità di fattori, da un lato garantisce con la presenza periodica di docenti a casa dello studente il diritto allo studio, dall'altro non sembra favorire i momenti di interazione sociale con i pari. L'assenza o la riduzione di relazioni sociali può essere fonte di ulteriore malessere psicologico dello studente homebound, considerando che la tendenza a collaborare è una dimensione fondamentale dell'essere umano. Infatti, la relazione con gli altri svolge un ruolo centrale nello sviluppo della mente e delle abilità sociali, cognitive e metacognitive che consentono la comprensione e la gestione del mondo interiore. In questo contesto il progetto TRIS (Tecnologie di Rete e Inclusione Socio-educativa) si è posto come obiettivo lo studio di approcci didattico-metodologici e i relativi settings tecnologici finalizzati all'inclusione socio-educativa dello studente svantaggiato, alla sua partecipazione attiva, sia alle lezioni d'aula, sia allo studio collaborativo. La strutturazione di una classe ibrida, supportata da processi didattici orientati alla cooperazione e da un uso continuo e regolare delle tecnologie di rete, ha consentito una partecipazione attiva dello studente homebound, aiutandolo allo sviluppo di un forte senso di condivisione e appartenenza alla comunità scolastica. Nell'ambito del presente contributo saranno presentate le indicazioni metodologiche/didattiche, organizzative, i principali risultati e le criticità emerse.File | Dimensione | Formato | |
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