Il frumento rappresenta uno dei cereali più consumati al mondo, sebbene sia associato a malattie come la celiachia ed altri disordini associati al glutine, tra cui l’allergia al frumento [1]. Recentemente il Tritordeum (Triticum durum x Hordeum chilense) è stato proposto come valida alternativa al frumento e il suo ridotto contenuto in glutine e le differenze nella composizione proteica rispetto al grano tenero ne suggeriscono una differente immunoreattività e allergenicità [2]. L’obiettivo di questo lavoro è valutare il potenziale allergenico del Tritordeum per promuovere il suo utilizzo alternativo al frumento per soggetti allergici. Lo studio illustra un confronto dei profili proteici di campioni di semola di Tritordeum e semola di frumento duro mediante analisi elettroforetiche seguite da identificazioni in spettrometria di massa e analisi bioinformatiche per la valutazione in-silico dell’allergenicità delle sequenze peptidiche identificate (portali online: IEDB, www.iedb.org e Allercat 2.0, https://allercatpro.bii.a-star.edu.sg/). Di ogni campione sono state analizzate separatamente le frazioni gliadiniche e gluteniniche. Dalle analisi elettroforetiche è emersa una differenza nei profili gluteninici e gliadinici dei due campioni. La caratterizzazione in LC-MS/MS delle rispettive bande ha evidenziato, per il Tritordeum, la presenza di proteine ad elevata similarità (> 80%) con le α- e ω- gliadine e con le subunità gluteniniche a basso PM di frumento, note per la loro allergenicità. Tuttavia, la valutazione in-silico dell’allergenicità dei peptidi appartenenti alle gliadine ha evidenziato, per il Tritordeum una percentuale di epitopi allergenici paragonabile (42%) a quella del frumento duro (44%), mentre per la frazione gluteninica, si è riscontrata una percentuale di epitopi allergenici, sperimentalmente trovati, inferiore a quella del frumento duro ovvero del 21% (vs 55% nel frumento). Tali risultati suggeriscono un ridotto potenziale allergenico di tale cereale meritevole di maggiori approfondimenti.
Caratterizzazione proteomica di Tritordeum e valutazione del suo potenziale allergenico
De Angelis E.;Pilolli R.;Lamonaca A.;Luparelli A.;Quintieri L.;Monaci L.
2024
Abstract
Il frumento rappresenta uno dei cereali più consumati al mondo, sebbene sia associato a malattie come la celiachia ed altri disordini associati al glutine, tra cui l’allergia al frumento [1]. Recentemente il Tritordeum (Triticum durum x Hordeum chilense) è stato proposto come valida alternativa al frumento e il suo ridotto contenuto in glutine e le differenze nella composizione proteica rispetto al grano tenero ne suggeriscono una differente immunoreattività e allergenicità [2]. L’obiettivo di questo lavoro è valutare il potenziale allergenico del Tritordeum per promuovere il suo utilizzo alternativo al frumento per soggetti allergici. Lo studio illustra un confronto dei profili proteici di campioni di semola di Tritordeum e semola di frumento duro mediante analisi elettroforetiche seguite da identificazioni in spettrometria di massa e analisi bioinformatiche per la valutazione in-silico dell’allergenicità delle sequenze peptidiche identificate (portali online: IEDB, www.iedb.org e Allercat 2.0, https://allercatpro.bii.a-star.edu.sg/). Di ogni campione sono state analizzate separatamente le frazioni gliadiniche e gluteniniche. Dalle analisi elettroforetiche è emersa una differenza nei profili gluteninici e gliadinici dei due campioni. La caratterizzazione in LC-MS/MS delle rispettive bande ha evidenziato, per il Tritordeum, la presenza di proteine ad elevata similarità (> 80%) con le α- e ω- gliadine e con le subunità gluteniniche a basso PM di frumento, note per la loro allergenicità. Tuttavia, la valutazione in-silico dell’allergenicità dei peptidi appartenenti alle gliadine ha evidenziato, per il Tritordeum una percentuale di epitopi allergenici paragonabile (42%) a quella del frumento duro (44%), mentre per la frazione gluteninica, si è riscontrata una percentuale di epitopi allergenici, sperimentalmente trovati, inferiore a quella del frumento duro ovvero del 21% (vs 55% nel frumento). Tali risultati suggeriscono un ridotto potenziale allergenico di tale cereale meritevole di maggiori approfondimenti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.